Donne con la mannaia

in produzione

il 10 marzo 1914, Mary Richardson entra alla National Gallery di Londra, si ferma davanti alla Venere Rokeby di Velázquez, estrae una mannaia da macellaio e colpisce con forza la tela.

con Verdiana Vono, Stefania Tagliaferri

drammaturgia Verdiana Vono
regia Stefania Tagliaferri
Produzione Palinodie

Progetto selezionato dal bando HUMUS 2023 – Artisti nei territori, di IAC Centro Arti Integrate (Matera).

Sinossi

Quando Mary Richardson prende il coltello, davanti al nudo più famoso del suo tempo, il movimento dell’emancipazione femminile si cristallizza, per esplodere nello squarcio della tela.

Nel gesto di Mary Richardson è racchiuso, in nuce, tutto quello che saranno le Performing Arts del Novecento: arrabbiate, critiche, citazioniste, fisiche, sovversive. Rievocare questo fatto è anche un’occasione per riflettere sullo statuto dell’Arte. Va tutto bene? In scena, le due performer stanno manifestando. Nel farlo ripercorrono i momenti salienti della storia, come quello di Mary Richardson. Nel dialogo a due voci ci sono anche i tagli di Fontana, le incarcerazioni di Ai Weiwei fino ad arrivare al corpo ferito di Gina Pane. L’intento è quello di mostrare il percorso travagliato di manifestant* e artist* che, ora come allora, si fanno portatori di un messaggio di cambiamento. Ogni rivoluzione è squarcio. Un atto rivoluzionario è opera d’arte?

Donne con la mannaia nasce per evidenziare e rinsaldare il legame tra arte e rivoluzione. Con questo lavoro intendiamo amplificare la voce delle generazioni cui apparteniamo, oltre che farci segnale per tutte quelle che sapranno ascoltare. In scena, performance teatrale, arti visive, attivismo e protesta si susseguono e si intrecciano, senza soluzione di continuità. Le tradizionali appartenenze non sono più sufficienti. Eccoci, allora nude e armate allo stesso tempo.

Punto di rottura

Donne con la mannaia è una call to action, un manifesto, un cantiere per costruire comunità. Nei luoghi in cui è in residenza la compagnia organizza il workshop Punto di rottura, un laboratorio teatrale che trova origine e motore nel dissenso. Dissenso sociale, familiare, politico, intimo.

Riesci a individuare qual è il momento in cui non è più tollerabile che le cose restino come sono? Cosa succede in quell’istante?

Note al testo

La lotta per la vita che mette in forse le tradizionali appartenenze (Jacob Burckhardt)

Cos’è la rivoluzione? Perché l’essere umano decide di mettere in discussione lo status quo, sovvertire l’ordine, proclamarne un altro – migliore? – in un moto perpetuo e costante benché a volte carsico?

Nel concetto di lotta per la vita che Burckhardt individua si gioca la partita della modernità e di ogni sovvertimento sociale. Si gioca, in particolare, nel significato che ciascun uomo e – specificazione di genere non casuale – ciascuna donna attribuiscono alla parola vita. Non l’insieme biologico delle funzioni, ma quelle affermazioni del sé costantemente ricercate e messe in discussione che fanno una persona. Donne con la mannaia in questo senso parla di vita. Di persona.

Riteniamo che l’arte sia il laboratorio di significato dove il valore delle parole viene costantemente rinegoziato, provocato, messo in questione e soprattutto vivificato. Il progetto nasce per evidenziare e rinsaldare il legame tra arte e rivoluzione, intesa come quel necessario cambiamento sociale che in quanto giovani artiste sentiamo necessario. Con questo lavoro intendiamo amplificare la voce delle generazioni cui apparteniamo, oltre che farci segnale per tutte quelle che sapranno mettersi in ascolto.

Video di IAC – Centro Arti Integrate Matera, realizzato da Avie Studio – Dave Di / Novembre 2023

Con il sostegno di Regione Autonoma Valle d’Aosta e IAC – Centro Arti Integrate di Matera, nell’ambito del Bando HUMUS 2023